Tour Colombia 2019, Lopez: “Se Sosa non attacca non può vincere, il tifo è stato impagabile”
Miguel Angel Lopez ha conquistato la classifica generale del Tour Colombia 2019. Il capitano dell’Astana si è difeso bene sulla salita finale, lasciando andare via soltanto Nairo Quintana (Movistar) dopo aver visto le difficoltà di Julian Alaphilippe (Deceuninck – Quick-Step) e Daniel Martinez (Education First), gli unici due che partivano davanti a lui in classifica generale. Arrivato terzo sul traguardo, è quindi riuscito a salire sul podio finale come vincitore per quattro secondi su Ivan Ramiro Sosa (Team Sky). Un risultato importante per il colombiano della formazione kazaka, che è riuscito a imporsi davanti al proprio pubblico e a iniziare nel migliore dei modi la propria stagione.
Il sudamericano ha parlato ai microfoni di ESPN al termine dell’ultima frazione: “La vittoria di tappa mi è sfuggita, ma a me interessava di più la classifica generale. Ovviamente non mi sarebbe dispiaciuto conquistare tappa e classifica, ma ho visto che c’erano Sosa e Nairo e poiché sapevo che se Sosa voleva vincere mi doveva attaccare, ho corso con calma fino alla fine. Io ho sempre pensato che avrebbe attaccato perché se uno vuole vincere lo deve fare e lui è un corridore che ha vinto alcune corse, ma senza mai accattare. Dovrà iniziare a farlo per vincere. Io attacco corro sempre per vincere e attacco. A volte ci riesco, a volte no, però se non ci provi non riesci mai”.
Lopez ha potuto contare sull’ottimo supporto della squadra: “Sono sempre circondato da grandi corridori e grandi direttori sportivi. È una squadra molto solida, stanno sempre intorno a me e abbiamo corso molto bene qui. Tutti hanno lavorato bene e dedico a loro la mia vittoria, credo che da solo non si possa ottenere nulla. Il premio è per tutta la squadra, che se lo merita. Sapevamo dall’inizio della corsa che sarebbe stata vinta, come l’anno scorso, per pochi secondi, inclusi quelli degli abbuoni. A Medellín abbiamo corso in modo intelligente e ottenuto otto secondi validi per la classifica finale. Il tifoso? Stavo tirando il gruppo e ho sentito che uno dei supporter mi ha toccato, credo gli fosse caduto il cellulare. Ho guardato ma ho continuato con il mio ritmo”.
Infine qualche parola sul suo obiettivo stagionale, il Giro d’Italia, e il ciclismo colombiano: “Il Giro non è solo una possibilità, è una realtà. Io andrò al cento per cento e sono concentrato al massimo per fare molto bene al Giro. Ci andrò e vedremo che cammino potrò fare. Al pubblico di Medellín voglio solo dire grazie. Credo sia stato impagabile essere accolti in questa maniera, eravamo a casa nostra. Ogni volta cresce l’affetto e vogliamo dare spettacolo. Il ciclismo colombiano sta crescendo, ma bisogna fare con calma. L’anno scorso è stato creato questo grande evento, bisogna dargli il tempo di crescere. Ora abbiamo una corsa importante, in futuro potremmo avere una squadra colombiana World Tour ma dev’essere strutturata bene e ben organizzata”.
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